San Nicola Arcella è un comune di 1.375 abitanti della provincia di Cosenza.
San Nicola Arcella è situato sull'orlo di un dirupo scosceso, a 110 metri a strapiombo sul mare con un panorama stupendo che volge lo sguardo sul golfo di Policastro. Il paese è comune autonomo dal 1912 e rientra nella provincia di Cosenza, a pochi chilometri dal confine con la Basilicata. Vista la posizione geografica si può affermare che San Nicola Arcella è situata in collina ma allo stesso tempo vicina al mare. Questa situazione genera un clima particolare che consente estati fresche accompagnate da una brezza di mare che non manca quasi mai di risalire la costa nelle ore più calde della giornata. La costa è prevalentemente rocciosa e comprende alcune spiagge incastonate tra le rocce. San Nicola Arcella è l'inizio del tratto di costa denominato "Riviera dei Cedri" per la presenza dei frutti caratteristici nella zona. Lo strapiombo protegge una rada e una spiaggetta, che d'estate si popola di lidi e stabilimenti balneari. Il tratto di mare che va da San Nicola a Diamante è di grande interesse subacqueo. Ai margini del paese, al confine con Scalea, sorge la zona meno praticata perché

molto difficile e selvaggia: Capo Scalea. Questo è un piccolo promontorio che scende verso il mare con una serie di blocchi di granito dirupanti sull'acqua. Dalle sue rupi, che raggiungono un'altezza di 96 metri, lo sguardo abbraccia un vasto panorama che abbraccia la costa calabra, quella lucana e quella campana. Da qui si può vedere perfettamente l'isola di Dino e a sud tutto il tratto di costa della riviera dei cedri. Nei pressi sorge anche una torre cilindrica di avvistamento del XVI secolo. La flora della zona è costituita qua e là da Ulivi e macchia mediterranea o dalle celebri primule di Palinuro dalle corolle gialle-dorate, che si abbarbicano sulla roccia. Massiccia rimane la presenza di arbusti che crescono spontanei sulla roccia.
Le più antiche testimonianze rinvenute nella zona risalgono a 12.000 anni prima di Cristo, nel periodo paleolitico, come testimoniano i ritrovamenti di Praia a Mare e di Scalea. Non a caso San Nicola Arcella è situata in mezzo ai due paesi citati e probabilmente ha ospitato quelle popolazioni antiche più di 10.000 anni fa.
Anticamente la Calabria era abitata da gente di stirpe ligure-iberica e fu successivamente sede di una fiorentissima civiltà originata dalla migrazione greca a partire dal secolo VIII a.C.
Fu poi conquistata dai romani nel II sec. a.C. e passata ad Annibale nel corso della seconda guerra punica. Presidiata da colonie romane e attraversata dalla strada Capua-Reggio, fu nuovamente sconvolta dall'insurrezione di Spartaco nel 71 a.C.
Superato un periodo di grave crisi, dovuto anche alla malaria, alla fine dell'impero passò ai bizantini dopo la guerra greco-gotica nel 500 d.C. Insieme ai bizantini si stabilirono anche i Longobardi di Benevento e i Saraceni che, a partire dall'anno 840, avevano stabilito numerose basi lungo la costa.
Il dominio bizantino però crollò a seguito dei colpi inferti dai Normanni che nel 1000 la conquistarono. A seguito di quegli anni la Calabria conobbe nuovamente i benefici dei traffici marittimi e terrestri e la ripresa continuò anche successivamente sotto il dominio degli Svevi (1200) con Federico II.
La dominazione degli Angioini invece segnò un nuovo periodo di depressione dovuto allo sviluppo dei latifondi di tipo feudale e di esose tassazioni che continuarono anche sotto gli aragonesi. Sotto il governo spagnolo furono numerose le rivolte e le insurrezioni popolari tra cui ricordiamo le famose di T.Campanella (1599) e Masaniello (1647). La fede nel re non venne mai meno visto che il popolo fu schierato sempre contro le forze della repubblica partenopea (1799) e dei fratelli bandiera (1844).
La regione diede un contributo fondamentale alle lotte del risorgimento (1848). Successivamente la Calabria fu teatro di sfortunate imprese come quella spedizione garibaldina sull'aspromonte e della spietata repressione del brigantaggio nel 1860.
Da allora la regione ha dovuto sopportare una situazione di arretratezza che, per le complesse cause, è ancora oggi lontana dall'essere risolta.